Europa
Il ritorno a casa dei foreign fighters
Reportage Dushi era uno dei 400 miliziani partiti dal Kosovo per andare a combattere in Siria. Oggi la sua famiglia lotta contro il marchio del terrorismo islamista, mentre Pristina - con l’aiuto della Ue - è alle prese con il difficile reinserimento dei reduci radicalizzati
Il rientro a Pristina dei familiari dei membri dell’Isis – Afp
Reportage Dushi era uno dei 400 miliziani partiti dal Kosovo per andare a combattere in Siria. Oggi la sua famiglia lotta contro il marchio del terrorismo islamista, mentre Pristina - con l’aiuto della Ue - è alle prese con il difficile reinserimento dei reduci radicalizzati
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 4 agosto 2019
Alessandra BrigantiPRISTINA (Kosovo)
Quando vent’anni fa iniziarono a piovere bombe sul Kosovo, Dushi non era che un bambino. Suo padre Xhelal lo mise assieme alla madre e ai suoi fratelli su uno dei tanti treni diretti a Blace, in Macedonia. Nelle undici settimane di quella primavera del 1999 Xhelal invece restò a Mitrovica. A ogni barlume in cielo, uno squarcio nella terra. Una crepa profonda che avrebbe risucchiato per sempre i vivi e i morti. Quindici anni dopo, Dushi, allora 28enne, si è trovato invischiato in un’altra guerra, quella in Siria. Non credeva al Califfato né alla sharia né alla guerra contro gli...