Politica
Il sindaco d’Italia non si dimette
Comunali Roma, Torino, Napoli. Tra sinistra interna e Ala centrista, Palazzo Chigi teme di finire azzoppato prima del «plebiscito» sulle riforme di ottobre. Dalla Gruber Renzi fiuta l’aria ed esclude dimissioni (da segretario) in caso di sconfitta ai ballottaggi. E minaccia la minoranza del partito: userò il lanciafiamme
Renzi e, sullo sfondo, Denis Verdini – LaPresse
Comunali Roma, Torino, Napoli. Tra sinistra interna e Ala centrista, Palazzo Chigi teme di finire azzoppato prima del «plebiscito» sulle riforme di ottobre. Dalla Gruber Renzi fiuta l’aria ed esclude dimissioni (da segretario) in caso di sconfitta ai ballottaggi. E minaccia la minoranza del partito: userò il lanciafiamme
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 9 giugno 2016
Andrea ColomboROMA
C’è almeno una parola che, almeno fino a ottobre, Matteo Renzi preferirebbe espungere dal dizionario: «Dimissioni». Il premier gioca in casa, da Lilli Gruber, e chiarisce subito quale interpretazione si debba dare dei ballottaggi prossimi venturi: «Se il Pd perde a Roma e Milano, assolutamente non mi dimetto. Ho sempre detto che alle amministrative si sceglie il sindaco». Poi c’è Torino, dove nonostante il vantaggio iniziale i bookmaker continuano a dare Appendino in piena corsa, e lo stato maggiore del Nazareno concorda: «Tutti i ballottaggi sono 1X2. Ma credo che l’esperienza e la competenza di Fassino possano essere un punto...