Visioni
«Il tempo che ci vuole», inventarsi nel paesaggio lieve del cinema
Cinema Francesca Comencini presenta un lavoro dedicato al rapporto col padre Luigi, dall’infanzia all’addio. Fabrizio Gifuni nei panni del regista di «Pane amore e fantasia»; il film in sala dal 26 settembre. Le emozioni e gli anni sui set, Roma e la lotta armata, la fragilità e la forza
Una scena da «Il tempo che ci vuole». Sulla destra Fabrizio Gifuni
Cinema Francesca Comencini presenta un lavoro dedicato al rapporto col padre Luigi, dall’infanzia all’addio. Fabrizio Gifuni nei panni del regista di «Pane amore e fantasia»; il film in sala dal 26 settembre. Le emozioni e gli anni sui set, Roma e la lotta armata, la fragilità e la forza
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 7 settembre 2024
Di sé, della sua vita Francesca Comencini aveva fatto la materia del film d’esordio, Pianoforte (1984) premiato proprio alla Mostra di Venezia, nel quale raccontava i suoi anni dell’eroina e di un amore che questa aveva divorato, della scelta di vita e di morte di una giovane coppia e con loro di una generazione. «Non capisco perché volete parlare sempre di voi» la rimprovera il padre, Luigi, del quale la presenza attraversa anche un altro film della regista, Le parole di mio padre da Italo Svevo. Queste suggestioni sembrano fondersi nel nuovo film della regista, Il tempo che ci vuole,...