Internazionale
Il tiro da tre punti di Kanter: «Erdogan liberi i dissidenti»
Turchia Intervista al cestista turco della Nba reso apolide da Ankara e ripudiato dalla famiglia: «Dissidenti, giornalisti, intellettuali reclusi possono contrarre il Covid, si è preferito liberare mafiosi e assassini. A chi dovrà rendere conto il regime se moriranno?»
Un manifestante arrestato vicino piazza Taksim a Istanbul durante una protesta, lo scorso primo maggio – Ap
Turchia Intervista al cestista turco della Nba reso apolide da Ankara e ripudiato dalla famiglia: «Dissidenti, giornalisti, intellettuali reclusi possono contrarre il Covid, si è preferito liberare mafiosi e assassini. A chi dovrà rendere conto il regime se moriranno?»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 30 maggio 2020
«Forse un giorno ci allieterà raccontare tutto questo», scrive Virgilio nell’Eneide riferito alle incredibili vicissitudini che Enea dovette affrontare, diverse da quelle che dal 2013 affronta Enes Kanter, cestista apolide della Nba, centro dei Boston Celtics, a cui Erdogan ha strappato il passaporto. Kanter degli eroi epici condivide i tratti, i lineamenti e lo sguardo malinconico che traspare dallo schermo di un computer che permette il nostro dialogo; a Enea, oltre l’assonanza onomastica, lo legano il passo, le peregrinazioni ed un’intatta fiducia verso dio. Nonostante il suo ingaggio milionario, la fama, gli stadi che acclamano il suo nome, il suo...