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Il vertice G7, la vetrina delle debolezze alla prova della guerra ucraìna
Guerre In un mondo normale le due assisi internazionali dovrebbero lavorare alla exit strategy dal conflitto. Arrivano provati i leader occidentali ai due vertici che difficilmente potranno rivelarsi utili per recuperare terreno nei sondaggi interni. Nessuno di loro è «padrone», neppure a casa propria
Il presidente Biden all’arrivo nella base dell’aviazione di Andrews, in Maryland – Ap/Gemunu Amarasinghe
Guerre In un mondo normale le due assisi internazionali dovrebbero lavorare alla exit strategy dal conflitto. Arrivano provati i leader occidentali ai due vertici che difficilmente potranno rivelarsi utili per recuperare terreno nei sondaggi interni. Nessuno di loro è «padrone», neppure a casa propria
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 26 giugno 2022
Sarà pure il club più esclusivo del mondo, e anche il più ricco e potente, ma il G7 che si apre oggi a Schloss Elmau, località delle alpi bavaresi, proietta l’impressione di una somma di tante debolezze più che l’immagine di un sinedrio dei padroni del mondo. Nessuno di loro lo è, padrone, neppure a casa propria. IL NUMERO UNO Joe Biden, innanzitutto, alle prese con un susseguirsi di vicende domestiche che sembra non saper o potere dominare e che deturpano il volto dell’America, intaccando obiettivamente la sua ambizione di ritorno alla leadership politica e morale del mondo. Emmanuel Macron, che...