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Immigrazione, reato di critica. Torna a galla il vilipendio
Ritorno all'antico Un avvocato dice in piazza che i decreti Minniti-Orlando sono «allucinanti» e scatta la denuncia: «Vilipendio delle istituzioni e delle forze armate». A un’interrogazione del senatore Manconi risponde il viceministro dell’interno confermando la tesi della denuncia, con l’accusa di «aver ingiuriato la polizia»
Milano, manifestazione contro il decreto Minniti – LaPresse
Ritorno all'antico Un avvocato dice in piazza che i decreti Minniti-Orlando sono «allucinanti» e scatta la denuncia: «Vilipendio delle istituzioni e delle forze armate». A un’interrogazione del senatore Manconi risponde il viceministro dell’interno confermando la tesi della denuncia, con l’accusa di «aver ingiuriato la polizia»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 10 agosto 2017
Ci fu un tempo, nel nostro Paese, in cui le contestazioni di vilipendio erano all’ordine del giorno quando erano ritenuti reati il canto dell’Inno dei lavoratori o il grido «Abbasso la borghesia, viva il socialismo!». Erano gli anni dello stato liberale e, poi, del fascismo quando si riteneva che la libertà non fosse quella di esprimere le proprie idee ma «quella di lavorare, quella di possedere, quella di onorare pubblicamente Dio e le istituzioni, quella di avere la coscienza di se stesso e del proprio destino, quella di sentirsi un popolo forte». Poi è venuta la Costituzione con l’articolo 21:...