Internazionale
In Algeria la «mascherata elettorale» non ferma l’Hirak
Presidenziali surreali Dopo una campagna poco elettorale e molto di arresti e repressione, le proteste continuano in tutto il paese e con tentativi, come in Cabilia, di ostacolare o di bruciare i seggi elettorali
Algeri, 11 dicembre 2019, vigilia elettorale in piazza per manifestanti e forze di sicurezza – Afp
Presidenziali surreali Dopo una campagna poco elettorale e molto di arresti e repressione, le proteste continuano in tutto il paese e con tentativi, come in Cabilia, di ostacolare o di bruciare i seggi elettorali
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 12 dicembre 2019
Oggi 12 dicembre si terranno le elezioni presidenziali in Algeria. Iniziata lo scorso 17 novembre la campagna elettorale si è svolta in un clima surreale con i 5 candidati (i due ex premier Abdelmadjid Tebboune e Ali Benflis, Azzedine Mihoubi, Abdelkader Bengrina, e Abdelaziz Belaid) che sono stati sistematicamente contestati a ogni loro apparizione pubblica dal movimento Hirak. Una campagna, più che elettorale, di arresti e repressione poliziesca, come denunciato in questi giorni da Human Rights Watch e da Amnesty International, con centinaia di arresti e continue minacce nei confronti dei dimostranti. La scorsa settimana, davanti al Consiglio della Nazione...