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In Cile è macelleria sociale, Piñera peggio del virus

In Cile è macelleria sociale, Piñera peggio del virusIn fila per riscuotere il sussidio di disoccupazione a Santiago del Cile – Ap

Legge trappola La gestione della pandemia da parte del governo ha prodotto finora licenziamenti e tagli dei salari. Ma il Paese è pronto a ripartire, come la protesta

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 aprile 2020
Più che il Covid-19, in Cile è il governo Piñera a sferrare i colpi peggiori alle classi più povere. Grazie alla sua gestione della pandemia, solo nel mese di marzo sono stati licenziati 300mila lavoratori, a cui se ne aggiungono altri 800mila costretti, per non perdere il posto, ad accettare tagli ai salari. È L’EFFETTO del provvedimento eufemisticamente chiamato «Legge per la protezione dell’impiego», che permette la sospensione del pagamento degli stipendi o una loro riduzione a quei lavoratori costretti a restare a casa per la quarantena. I quali, per tutta la durata del periodo di interruzione del contratto, potranno...

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