Internazionale

In Libano curarsi è un privilegio. Paese in crisi, non solo per il Covid

In Libano curarsi è un privilegio. Paese in crisi, non solo per il CovidVenditore di mascherina a Beirut, in basso folla in un supermarket – Ap

Da oggi scatta il lockdown Sanità in mano ai privati, corruzione, numeri dei contagi che non tornano. E la campagna vaccinale partirà solo a febbraio

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 14 gennaio 2021
Ospedali strapieni costretti a rifiutare malati, sanità pubblica e privata in tilt, numeri da incubo: è questo l’attuale scenario apocalittico libanese. Una sola parola d’ordine: wasta, che in dialetto significa «aggancio», «conoscenza», ovvero quel «contatto» giusto che serve anche per trovare un posto in ospedale e che oggi significa «vita o morte». È questo del resto il cardine su cui uno stato assente e corrotto fin nelle viscere fa girare la società libanese da decenni. La sanità è inoltre in Libano – eccetto pochi presidi pubblici – totalmente privata, come buona parte dei settori strategici, effetto di quelle politiche di...

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