Internazionale
In Libia ormai è guerra: tra Serraj e Haftar nessun mediatore
Libia Il premier di Tripoli lancia la controffensiva «Vulcano di Rabbia». Haftar bombarda lo scalo di Mitiga e rifiuta l’invito Onu a Ginevra. Mogherini: «C’è grande unità tra i 28 nel chiedere una tregua e la ripresa del dialogo. Ma l’Eliseo sta ancora cercando di dissipare le voci sull’agenda «segreta» con il generale cirenaico
Miliziani di Misurata, fedeli al Gna di Tripoli, alla periferia della capitale – Afp
Libia Il premier di Tripoli lancia la controffensiva «Vulcano di Rabbia». Haftar bombarda lo scalo di Mitiga e rifiuta l’invito Onu a Ginevra. Mogherini: «C’è grande unità tra i 28 nel chiedere una tregua e la ripresa del dialogo. Ma l’Eliseo sta ancora cercando di dissipare le voci sull’agenda «segreta» con il generale cirenaico
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 9 aprile 2019
Al quinto giorno dall’inizio dell’offensiva del generale Kalifa Belqasim Haftar la sua «cavalcata» su Tripoli assume sempre più i contorni di una guerra, con quasi tremila sfollati, famiglie intrappolate nelle case della periferia sud dove manca acqua e luce e infuriano i combattimenti, zone come la strada di Wadi Rabia dove le ambulanze della Mezzaluna rossa non riesce a raggiungere i feriti, il bilancio dei morti che si impenna oltre i 30, le crescenti difficoltà di rifornimenti, le richieste di tregua umanitaria da parte dell’Onu. Haftar aveva probabilmente ipotizzato che la sua sarebbe stata una operazione-lampo. Il suo comando aveva...