Internazionale
In Messico «non esiste un narcostato. Esiste uno stato criminale»
Messico e crimine «La violenza aumenta per lo stato di eccezione non per i trafficanti: è tanto grande quanto è grande la presenza massiccia della polizia»
Poliziotti messicani pattugliano le strade nello stato di Veracruz – Associated Press
Messico e crimine «La violenza aumenta per lo stato di eccezione non per i trafficanti: è tanto grande quanto è grande la presenza massiccia della polizia»
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 18 febbraio 2018
Il Messico viene descritto da anni con il termine «narcodemocrazia». Una narrazione imposta dai governi Calderon e Nieto. Non tutto però si riesce a spiegare con quella chiave di lettura, e voci critiche dimostrano come i margini tra stato, economie legali e illegali siano inesistenti. Il caso della sparizione dei 43 di Ayotzinapa è stato emblematico. Tra chi osserva il paese senza fermarsi al punto di vista maggioritario è Oswaldo Zavala, messicano di Ciudad Juarez, docente di storia latinoamericana all’Università pubblica di New York e giornalista, che sta per pubblicare un libro intitolato I cartelli non esistono. L’abbiamo incontrato e...