Internazionale
In Perù ha vinto di misura Castillo. Ma la Signora K non si rassegna
Pioggia di ricorsi di Keiko Fujimori dopo il ballottaggio La nomina del candidato di sinistra resta sospesa, movimenti indigeni pronti alla rivolta per difendere l'esito del voto nelle zone rurali
Pedro Castillo, candidato di Perù Libre, all’arrivo nel suo quartier generale a Lima per una conferenza stampa – Ap
Pioggia di ricorsi di Keiko Fujimori dopo il ballottaggio La nomina del candidato di sinistra resta sospesa, movimenti indigeni pronti alla rivolta per difendere l'esito del voto nelle zone rurali
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 19 giugno 2021
L’hanno paragonata a Donald Trump, ma Keiko Fujimori non ha bisogno di imitare nessuno. Perché dopo essersi dedicata in passato a destabilizzare il governo prima di Pedro Pablo Kuczynski, colpevole di averla sconfitta al ballottaggio nel 2016, e poi di Martín Vizcarra, colpevole di aver sciolto il Congresso da lei controllato, era prevedibile che non accettasse altro risultato che la vittoria. E così, se a spoglio ancora in corso aveva già iniziato a denunciare presunti brogli, malgrado il giudizio degli osservatori internazionali sulla regolarità del processo, di sicuro non mollerà la presa finché ne avrà la possibilità. CONCLUSO LO SCRUTINIO...