Alias Domenica
In Russia alla fine dell’Ottocento, dietro il vacanziere una scia di cartacce, rottami, vane parole
Speciale "Villeggiature d'antan" Consumata l’onda rivoluzionaria e la liberazione dei servi della gleba, la campagna si trasforma da laboratorio sociale dell’intelligencija in buen retiro dalle grandi città. E la sua moda trasloca nella letteratura, da Checov a Gor’kij
Tit Dvornikov, «Sul mare», 1912
Speciale "Villeggiature d'antan" Consumata l’onda rivoluzionaria e la liberazione dei servi della gleba, la campagna si trasforma da laboratorio sociale dell’intelligencija in buen retiro dalle grandi città. E la sua moda trasloca nella letteratura, da Checov a Gor’kij
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 agosto 2020
«Lungo la strada che da Gatcina conduce a Narva non solo si può trovare una dacia a buon prezzo, ma anche gustare quella sana atmosfera campagnola, quella semplice routine estiva di cui tanto necessitano gli abitanti della capitale», così nel 1892 la Guida ai dintorni di Pietroburgo in base alla loro salubrità magnificava la chance di rigenerarsi per qualche mese a contatto con il mondo naturale, in una delle tante località di villeggiatura che stavano spuntando come funghi intorno alla città. Da qualche decennio in Russia si stavano infatti diffondendo le cosiddette dacie, ovvero quelle case esclusivamente destinate al riposo...