Alias Domenica

In Svezia con Tucholsky, ore di placida indolenza, poi la paura

In Svezia con Tucholsky, ore di placida indolenza, poi la pauraErnst Ludwig Kirchner, «Nudo blu sdraiato con cappello di paglia», 1909

Speciale "Villeggiature d'antan" Estate primi anni Trenta, destinazione Mariefred sul lago Mälar. Commissionata da Ernst Rowohlt, la «storia estiva» di Kurt Tucholsky, «Il castello di Gripsholm», è una meditazione sulla vacanza come tempo libero ma effimero. A due passi dal buen retiro dei gitanti, una governante tedesca maltratta le bambine del collegio. Intanto, a Berlino impazzano i café chantant e Hitler è alle porte

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 23 agosto 2020
In una giornata d’estate dei primi anni Trenta, un traghetto si stacca dal porto di Helsingor: a bordo una coppia, Peter e Lydia, provenienti da Berlino, lei originaria di Rostock, in continua oscillazione tra la lingua standard e le fresche e rustiche espressioni del basso tedesco. Appoggiati al parapetto, guardano le due coste, la danese che resta indietro e la svedese che si avvicina. La loro destinazione è Mariefred, una cittadina sul lago Mälar; intorno una natura tranquilla e silenziosa, che alterna alberi a prati, campi a boschi. In una dépendance del castello di Gripsholm – fortezza reale di mattoni...

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