Internazionale
In Ucraina torna il gelo e resta la guerra, ma in molti rientrano
Reportage Sul treno che riporta indietro chi aveva scelto la fuga. Rischi alti, ma «è difficile descrivere cosa c’è di così speciale nella parola casa». Si vive sempre nel terrore e nell’incertezza, eppure in 5,5 milioni hanno già fatto marcia indietro
Una finestra schermata a Vovchansk, nell’oblast di Kharkiv – Federica Iezzi
Reportage Sul treno che riporta indietro chi aveva scelto la fuga. Rischi alti, ma «è difficile descrivere cosa c’è di così speciale nella parola casa». Si vive sempre nel terrore e nell’incertezza, eppure in 5,5 milioni hanno già fatto marcia indietro
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 14 dicembre 2023
Federica IezziKIEV
All’arrivo nella piccola stazione di Przemysl, lungo il confine tra Polonia e Ucraina, ci aspetta un tè bollente. È nel “punto di accoglienza”, un angolino dedicato ai rifugiati ucraini che resiste fin dall’inizio del conflitto. È ancora buio. Le lunghe file davanti al binario 5 sono quelle dei passeggeri appena scesi dal treno proveniente da Kiev, che iniziano l’infinita trafila legata alle procedure di immigrazione. MA C’È ANCHE CHI TORNA indietro e aspetta l’orario di partenza del treno diretto a casa. Chi fugge in genere ha lo sguardo della paura, chi rientra quello della speranza. «Perché torni Daryna?» chiediamo. «Perché...