Edward Burtynsky, impronte irreversibili
Interviste Il fotografo canadese, protagonista dell'antologica presso l'M9 Museo del '900 di Mestre con «Extraction /Abstraction» (visitabile fino al 12 gennaio 2025), racconta quarant'anni di sua produzione. «I miei paesaggi non documentano solo la perdita di bellezza 'selvatica'. Sono degli attivatori, facilitano una comprensione della complessa relazione tra la nostra specie e la Terra. Sebbene io viva una tristezza intrinseca nell’assistere al degrado ambientale, il mio obiettivo non è quello di idealizzare un passato che non potrà mai più essere recuperato. Al contrario, provo a evidenziare l’improrogabile necessità di un futuro sostenibile»
Interviste Il fotografo canadese, protagonista dell'antologica presso l'M9 Museo del '900 di Mestre con «Extraction /Abstraction» (visitabile fino al 12 gennaio 2025), racconta quarant'anni di sua produzione. «I miei paesaggi non documentano solo la perdita di bellezza 'selvatica'. Sono degli attivatori, facilitano una comprensione della complessa relazione tra la nostra specie e la Terra. Sebbene io viva una tristezza intrinseca nell’assistere al degrado ambientale, il mio obiettivo non è quello di idealizzare un passato che non potrà mai più essere recuperato. Al contrario, provo a evidenziare l’improrogabile necessità di un futuro sostenibile»