Internazionale
«Israele non è solo ebraico». Alla Corte suprema 15 ricorsi
Dibattito sulla legge dello Stato-nazione che di fatto discrimina i cittadini appartenenti alle minoranze. Difficilmente sarà abrogata come chiedono palestinesi e drusi. Forse i giudici chiederanno di rivedere un paio di articoli
All'ingresso della Corte suprema israeliana – Wikimedia Commons
Dibattito sulla legge dello Stato-nazione che di fatto discrimina i cittadini appartenenti alle minoranze. Difficilmente sarà abrogata come chiedono palestinesi e drusi. Forse i giudici chiederanno di rivedere un paio di articoli
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 23 dicembre 2020
Michele Giorgio GERUSALEMME
Oscurato dalla crisi di governo e dalla prospettiva di un terzo lockdown nazionale, è ripreso il dibattito sulla legge fondamentale approvata dalla Knesset nel luglio 2018 che definisce Israele-Stato della nazione ebraica (e non di tutti i suoi cittadini) e non menziona l’uguaglianza di tutti i cittadini affermata nel 1948 alla fondazione dello Stato di Israele. Ieri gli 11 giudici della Corte suprema hanno preso in esame le 15 petizioni presentate contro la legge, alcune chiedono di eliminarla nella sua interezza, altre di modificarla. A contestarla con forza sono la minoranza araba palestinese e i drusi. Voluta dal premier Netanyahu...