Italia, questione di congiunzioni astrali
Rugby Occhi puntati sulla sfida tra gli azzurri e l'Uruguay, il terzo posto equivale alla qualificazione per la prossima edizione della Coppa del Mondo
Rugby Occhi puntati sulla sfida tra gli azzurri e l'Uruguay, il terzo posto equivale alla qualificazione per la prossima edizione della Coppa del Mondo
A impressionare, finora, è stata soltanto l’Irlanda. Dodici mete messe a segno contro la Romania, 8 rifilate a Tonga. Una macchina efficiente e ben oliata, un rullo compressore, power rugby allo stato puro, in perfetta continuità con le ultime stagioni e con il recente Grande slam al Sei Nazioni. L’Irlanda guida il girone B e sabato allo Stade de France di Parigi troverà il Sudafrica, l’altro gigante che il sorteggio ha infilato nella poule: la vincente incrocerà nei quarti di finale una tra Francia e Nuova Zelanda. La Scozia, chiamata a rivestire il ruolo della guastafeste, è uscita sconfitta pur senza demeritare dal match di esordio contro gli Springboks e domenica troverà Tonga: vittoria obbligatoria per continuare a coltivare qualche flebile chance.
Nel girone A la Francia, dopo la flamboyante victoire contro gli All Blacks nel match inaugurale (ma ha rischiato nel primo tempo) ha poi sconfitto (27-12) l’Uruguay schierando i panchinari senza conquistare il punto di bonus e giovedì avrà di fronte la Namibia, fin qui la squadra più debole di questi mondiali insieme alla Romania. Quanto agli All Blacks, dopo la prima storica sconfitta in un turno di qualificazione hanno poi regolato i namibiani con undici mete e usufruiscono di un turno di riposo. Tutti gli occhi sono dunque puntati sulla sfida di domani a Nizza (Raidue e Sky Sport1, 17:45) tra Italia e Uruguay.
GLI AZZURRI, è cosa nota, si sono presentati a questa decima edizione della Coppa del mondo con il ruolo degli outsiders. Il sorteggio li ha collocati insieme a due grandi favorite alla vittoria finale: la Francia, che gioca in casa, e gli All Blacks. Obiettivo minimo: sconfiggere Namibia e Uruguay, conquistare la terza posizione nel girone e assicurarsi così la qualificazione per la prossima edizione. Obiettivo massimo: battere Namibia e Uruguay e sperare che una tra Francia e Nuova Zelanda, prossime avversarie sul cammino per i quarti, incappi in una giornata funesta contro un’Italia in stato di grazia. In pratica una congiunzione astrale tra le più rare e complesse.
Intanto c’è l’Uruguay, 17° nel ranking mondiale (l’Italia è al 12°), in crescita costante. Quattro precedenti, tutti vinti, ma l’ultima volta, due anni fa a Parma, fu un mezzo supplizio con gli azzurri impegnati per un tempo a difendere i 7 punti di vantaggio. E’ una squadra ostica, che già quattro anni fa sconfisse Figi a sorpresa, con una mediana di qualità (Arata-Etcheverry) e una buona propensione nei punti di incontro: se c’è da battagliare gli uruguayani sono sempre presenti.
Kieran Crowley presenta alcune novità rispetto al match contro la Namibia. La più importante riguarda la trequarti: Ange Capuozzo torna a occupare il ruolo di estremo e va a comporre un triangolo allargato insieme a Montanna Ioane e Lorenzo Pani, 21 anni, che ha fatto il suo esordio in nazionale a luglio contro la Scozia. In cabina di regia Tommaso Allan riprende il posto di mediano di apertura, affiancato da Alessandro Garbisi, mentre Paolo Garbisi sarà schierato primo centro in versione second five eights, ovvero di regista aggiunto capace di attaccare la linea. Terza linea invariata, in seconda linea c’è il ritorno di Niccolò Cannone e in prima c’è il rientro di Marco Riccioni. Formazione votata al bel gioco, verrebbe da dire, e contro gli avversari di domani ce ne sarà certamente bisogno.
IL GIRONE C è la grande incognita di questa fase dei mondiali. In testa c’è il Galles, a punteggio pieno, ma la vittoria su Figi (32-26) ha fatto gridare allo scandalo per via di un pessimo arbitraggio che ha penalizzato gli isolani. In seconda posizione ci sono due squadre, Figi e Australia, con una differenza: i figiani hanno perso immeritatamente il primo match e poi hanno fatto la grande impresa battendo i wallabies in una delle partite più belle fin qui disputate; l’Australia non ha mai convinto e sembra avvolta in una nube di negatività, e il match di domenica contro i gallesi è già l’ultima spiaggia per una squadra che è stata due volte campione del mondo e di bel gioco. Figi riposa, poi dovrà affrontare Portogallo e Georgia, le squadre più deboli del girone.
Infine il girone D. Al comando c’è l’Inghilterra, che ha compiuto un piccolo capolavoro tattico battendo l’Argentina (27 a 10) pur disputando 70 minuti con un uomo in meno (cartellino giallo convertito in rosso a Tom Curry per decisione dell’omino nel bunker). Va aggiunto, per amor di verità: la peggior Argentina degli ultimi trent’anni, inguardabile, fallosa e priva di idee. Il XV della Rosa, invece, ha condotto alla perfezione il suo match in difesa, trincerandosi e affidandosi al piede di George Ford, autore di tre drop e di tutti e 27 i punti inglesi. Poi è arrivato il Giappone – non quello di quattro anni fa che sconfisse Scozia e Irlanda – e si è rivista l’Inghilterra dell’ultimo Sei Nazioni: poche idee mal interpretate ma sufficienti per avere la meglio sugli avversari. Risultato finale: 34-12, quattro mete, punto di bonus e poco altro. Passeranno il turno, gli inglesi, ma nei quarti dovranno tirare fuori qualcosa di nuovo o saranno spacciati. Giappone, Samoa e Argentina in lotta per la seconda piazza.
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