Italia
Ivana Galli: «Basta baracche per i migranti: ispiriamoci ai casi pilota in Puglia»
La segretaria Flai Cgil I problemi dei braccianti dopo l'omicidio Sacko: il Protocollo anti-caporalato del 2016 realizzato solo in minima parte, il nuovo governo lo rilanci e rifinanzi. Seguiamo gli unici esperimenti riusciti: a Lecce e Foggia
Il campo di San Ferdinando (Reggio Calabria) dopo l'incendio dello scorso gennaio
La segretaria Flai Cgil I problemi dei braccianti dopo l'omicidio Sacko: il Protocollo anti-caporalato del 2016 realizzato solo in minima parte, il nuovo governo lo rilanci e rifinanzi. Seguiamo gli unici esperimenti riusciti: a Lecce e Foggia
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 9 giugno 2018
«Soumayla Sacko era andato con due amici a prendere un po’ di lamiera, probabilmente per costruire una baracca a San Ferdinando. In genere i migranti che vivono nel campo si muovono in bici: avrebbero arrotolato quei pesanti fogli per poterli trasportare. Il metallo è migliore rispetto al cartone e al cellophane perché non prende fuoco in inverno, quando si riscaldano con le stufette». Ivana Galli, segretaria generale Flai Cgil, lunedì, all’indomani dell’omicidio del bracciante originario del Mali alla «Fornace Tranquilla» di Vibo, era già a San Ferdinando insieme ad altri sindacalisti. «Dovremmo dire basta alle tendopoli, alle baracche – dice...