Gustav Klimt, «Giurisprudenza» da «I Quadri delle facoltà» (1899-1907) realizzati per l'Università di Vienna (i dipinti sono andati distrutti: qui un rendering con colorazione digitale)
Gustav Klimt, «Giurisprudenza» da «I Quadri delle facoltà» (1899-1907) realizzati per l'Università di Vienna (i dipinti sono andati distrutti: qui un rendering con colorazione digitale)
Alias Domenica

Jacob Grimm, il giurista e il poeta «trobadores» di storiche norme

Dalla fiaba alla lingua Sulla scia della ricerca giuridica di Carl von Savigny, Jacob Grimm indagò la lingua non in quanto utensile comunicativo bensì come sedimento dell’esperienza storica e culturale di un popolo: «Poesia del diritto»
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 7 luglio 2024
Nei suoi Lineamenti di filosofia del diritto Hegel scriveva che le basi dell’ordinamento giuridico dello Stato non devono essere considerate come qualcosa di prodotto dall’uomo: pur essendo «sorta nel tempo», la «Costituzione» andrebbe considerata «come un’entità divina e perdurante, superiore alla sfera delle cose che vengono ‘fatte’». Sta qui, secondo Adorno, uno di quei punti ciechi in cui la dialettica si arresta e la storia assume i caratteri dell’astorico. L’atto costituente – necessariamente qualcosa di posto dall’uomo – deve apparire come qualcosa che, invece,  a lui si impone. L’intera vicenda della normatività moderna nasce in questa lacerazione tra artificialità positiva...

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