Cultura

Jim Thompson e quell’iperbole selvaggia celata nelle pieghe del sogno americano

Jim Thompson e quell’iperbole selvaggia celata nelle pieghe del sogno americanoUn’illustrazione di Marco Lovisatti

Noir HarperCollins annuncia la pubblicazione delle opere complete di uno dei maestri del romanzo poliziesco. «L’assassino che è in me» e «Inferno sulla terra» i primi due titoli proposti. Protagonisti, rispettivamente, uno sceriffo killer e uno scrittore disperato. «Leggere un suo romanzo è come restare intrappolati in un rifugio antiatomico insieme a un pazzo che non la smette mai di parlare e che, guarda caso, è anche il custode del rifugio», ha scritto il suo biografo Robert Polito

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 20 marzo 2020
«Beh, ogni volta che diventa troppo dura, esco e vado ad ammazzare un po’ di gente». Non si deve pensare che parli solo per sé, che ci si possa permettere di sentirsi esclusi. No, Lou Ford chiama in causa un po’ tutti: la sua più che una confessione è un appello. Che riguarda tanti, troppi e che in alcuni momenti drammatici sembra interrogare l’umanità intera. In ogni caso, «la nostra razza. Noi, gente. Tutti noi che abbiamo cominciato la partita con una stecca storta, che volevamo così tanto e abbiamo avuto così poco, che avevamo intenzioni così buone e abbiamo...

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