Alias Domenica
Julien, il cantore queer afro-caraibico
A Londra, Tate Britain, "Isaac Julien. What Freedom is to me", a cura di Londinese classe ’60, domicilio americano, esprime con i suoi film una conturbante "démarche": la "blackness" riletta in una spiccata ottica di genere
Isaac Julien, "Looking for Langston", 1989
A Londra, Tate Britain, "Isaac Julien. What Freedom is to me", a cura di Londinese classe ’60, domicilio americano, esprime con i suoi film una conturbante "démarche": la "blackness" riletta in una spiccata ottica di genere
Pubblicato più di un anno faEdizione del 23 luglio 2023
Tommaso MozzatiLONDRA
Isaac Julien, “Once again… (Statues never die)”, 2022 La più efficace conseguenza del corso imposto alla Tate Britain dal discusso riallestimento della permanente, sancito dal direttore Alex Farquharson a circa un decennio dall’ultima riforma, è senza dubbio la monografica dedicata con gran dispendio di mezzi tecnologici alla quarantennale attività di Isaac Julien: Isaac Julien. What Freedom is to me, fino al 20 agosto. Se alcune scelte anche recenti – ad esempio l’ampio focus sul quadro The Beloved nell’esposizione Rossetti (v. «Alias-D», 11 giugno 2023) – denunciano una sollecitudine eccessiva nel far fronte con qualche forzatura al corrente dibattito storico-artistico, l’esposizione...