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Juventus – 15: le motivazioni: «Grave illecito prolungato»

Juventus – 15: le motivazioni:  «Grave illecito prolungato»Giocatori della Juventus al termine del match perso in casa per 0-2 contro il Monza – foto Ansa

Calcio Il dispositivo della sentenza che lo scorso 20 gennaio ha stabilito una sanzione nei confronti del club bianconero i con una serie inibizioni nei confronti di 11 dirigenti.

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 31 gennaio 2023

È stato reso noto il dispositivo della sentenza che lo scorso 20 gennaio ha stabilito una sanzione nei confronti del club bianconero di 15 punti con una serie inibizioni nei confronti di 11 dirigenti. Nel giudizio era stato anche confermato il proscioglimento di altre 8 squadre coinvolte(Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara) e i rispettivi amministratori e dirigenti. Nelle motivazioni si legge che in riferimento ai fatti nuovi che hanno portato alla riapertura del processo sportivo per il caso Plusvalenze «nella documentazione acquisita dalla Procura federale, diversamente da quanto accaduto per la Juventus, non sussistono evidenze dimostrative specifiche per le altre società». Secondo i giudici: «nei fatti nuovi sopravvenuti non sussistono evidenze dimostrative specifiche che consentano di sostenere l’accusa e tanto meno appare possibile sostenere che vi sia stata una sistematica alterazione di più bilanci».
Nelle motivazione la Corte “si è tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità”

PER QUANTO RIGUARDA la sanzione, sempre nelle motivazione la Corte «si è tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione». Il motivo che ha quindi determinato la forte penalizzazione in classifica della Juventus è stato proprio: «il disvelamento della intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori». «Il fatto nuovo – come è stato sottolineato dalla Procura federale – è l’assenza di un qualunque metodo di valutazione delle operazioni di scambio e, invece, la presenza di un sistema fraudolento in partenza (quanto meno sul piano sportivo)». In attesa del ricorso del club bianconero, alle porte è anche una nuova inchiesta, sulle cosiddette manovre stipendi della Juventus durante il periodo Covid. La Procura della Federcalcio ha chiesto un proroga di 40 giorni per supplementi di indagini. Il club rischia un’ulteriore pesante sanzione.

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