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Klaus Mann, ritratto indignato di un narcisista grato al nazismo

Klaus Mann, ritratto indignato di un narcisista grato al nazismoKlaus Maria Brandauer in una scena di «Mephisto» di István Szabó, del 1981, tratto dall’omonimo romanzo di Klaus Mann

Scrittori tedeschi Verso l’attore e regista Gustaf Gründgens Klaus Mann provava una avversione personale, che con l'ascesa del partito nazionalsocialista divenne disgusto politico: ne fece il protagonista di «Mephisto», ritradotto da Castelvecchi

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 31 marzo 2024
«Perché penso a lui così tanto e con così grande antipatia?» annota Klaus Mann nel suo diario la vigilia di Natale del 1931. Alludeva a Gustaf Gründgens, attore e regista verso il quale provava un’avversione prima di tutto personale. Aveva tentato di liberarsene ritraendolo in uno dei personaggi, il ballerino carrierista Gregor Gregori, del romanzo Punto di incontro all’infinito. Invece continua a non poter fare a meno di dedicargli «molti pensieri adirati», come scrive ancora nel diario. Aveva ammirato il suo straordinario talento vedendolo recitare nella messinscena del suo primo dramma, Anja e Esther, nell’ottobre del 1925, ai Kammerspiele di...

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