Internazionale
L’Algeria dei giovani dice no al regime, 53 settimane dopo
Rivoluzione Ieri nuovo venerdì di manifestazioni a un anno dall’inizio della mobilitazione contro Bouteflika prima e il suo clan dopo. Il governo blocca la Conferenza degli attivisti. Ma loro assicurano: è solo rinviata
La protesta in marcia per le strade di Algeri – Ap
Rivoluzione Ieri nuovo venerdì di manifestazioni a un anno dall’inizio della mobilitazione contro Bouteflika prima e il suo clan dopo. Il governo blocca la Conferenza degli attivisti. Ma loro assicurano: è solo rinviata
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 febbraio 2020
Il 22 febbraio è stato proclamato festa nazionale dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. Il 22 febbraio è l’anniversario dell’inizio della rivoluzione popolare (hirak) che in un anno ha portato in piazza ogni martedì gli studenti e il venerdì milioni di persone in tutti gli angoli del paese. Non si tratta però di un riconoscimento delle rivendicazioni del movimento definito da Amar Belhimer, portavoce del governo, «benedetto, salutare, opportuno e legittimo», bensì della dimostrazione della schizofrenia del regime. La motivazione per la festa è «giornata nazionale della fraternità tra il popolo e il suo esercito per la democrazia» mentre una delle...