Internazionale
La campagna d’estate contro le badanti filippine
Israele Decine di lavoratrici filippine e i loro bambini, nati e cresciuti in Israele, rischiano l'espulsione perché non hanno un visto di lavoro valido. Protestano anche le Chiese cattoliche
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Israele Decine di lavoratrici filippine e i loro bambini, nati e cresciuti in Israele, rischiano l'espulsione perché non hanno un visto di lavoro valido. Protestano anche le Chiese cattoliche
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 agosto 2019Edizione 07.08.2019
Michele GiorgioGERUSALEMME
Negli edifici alle spalle della stazione centrale degli autobus a Tel Aviv a malapena senti qualcuno che parla ebraico. Soprattutto il venerdì, quando comincia lo shabbat, e i lavoratori stranieri trascorrono il giorno di riposo condividendo gli appartamenti fatiscenti che affittano nella zona meridionale della città. Cinesi, eritrei, nepalesi, sudanesi e tanti altri giunti da Africa e Asia popolano questa parte della città. Sono gli scampati ai piani governativi di espulsione e delle (presunte) «partenze volontarie» di «clandestini» e di chi era entrato legalmente nel paese ma ora non ha più un permesso valido. Tanti attendono di conoscere il loro...