Internazionale
La carovana dei migranti tira dritto. Trump minaccioso. Obrador: «Aiutiamoli»
Approdati in Chiapas, i migranti centroamericani protagonisti di una marcia collettiva verso gli Usa ora sperano nel Messico. E nel suo futuro presidente, che si insedia il primo dicembre
L’attraversamento del fiume Suchiate, confine naturale tra Guatemala e Messico – Afp
Approdati in Chiapas, i migranti centroamericani protagonisti di una marcia collettiva verso gli Usa ora sperano nel Messico. E nel suo futuro presidente, che si insedia il primo dicembre
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 23 ottobre 2018
La carovana dei migranti diretta verso gli Stati uniti non ha nessuna intenzione di fermarsi: dopo aver sfondato i cancelli e le reti di divisione alla frontiera tra Guatemala e Messico, e resistito a due tentativi di contenimento da parte della polizia messicana, con tanto di lancio di gas lacrimogeni, i migranti hanno deciso, tutti insieme, di riprendere il cammino, giungendo domenica a Tapachula, in Chiapas. ERANO IN 1.600 al momento della partenza da San Pedro Sula il 13 ottobre e ora sono 7mila: in maggioranza honduregni, ma anche salvadoregni e guatemaltechi, tutti decisi a sfidare la fame, la stanchezza,...