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La censura di Facebook sostiene la guerra di Erdoğan

La censura di Facebook sostiene la guerra di Erdoğan

Internet Una vasta campagna di epurazione contro le pagine solidali con il popolo curdo. Dopo le organizzazioni e le reti di sostegno tocca a testate giornalistiche e media indipendenti. Lorusso (segretario Fnsi): «Inaudito e inaccettabile»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 17 ottobre 2019
DOPO LE PAGINE di reti e organizzazioni solidali con il popolo curdo, la censura di Facebook si è abbattuta su testate indipendenti e legate ai movimenti sociali italiani. Oscurate ieri le pagine di Global Project, Milano in Movimento e Contropiano. Stessa sorte rischia di toccare a DinamoPress, Infoaut e Radio Onda d’Urto. Tutte insieme raccoglievano centinaia di migliaia di follower. Mentre scriviamo la «pulizia» continua a estendersi verso centri sociali e account privati. LA PROCEDURA è semplice: prima gli amministratori ricevono notifiche di post che violerebbero la policy del social network, poi le pagine scompaiono. Le accuse sono ricondotte al...

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