Internazionale

La Cisgiordania affamata e umiliata rischia di esplodere

La Cisgiordania affamata e umiliata rischia di esplodereUna cisterna d'acqua in una comunità beduina in Cisgiordania – Ap

Palestina Cinque mesi di privazione e chiusura militare: impieghi persi, risparmi finiti e salari del pubblico dimezzati. L’agenzia Onu per i rifugiati e l’Anp non hanno più fondi a sufficienza. E i prezzi continuano a salire

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 7 febbraio 2024
Chiara CruciatiINVIATA A DHEISHEH
Ahmed prova a scherzarci su: «A quest’ora qui, davanti alla scuola, per terra trovavi solo cartacce di cioccolatini e caramelle: i bambini uscivano, affollavano i negozietti e poi, lo sai come sono fatti i bambini, buttavano la carta per terra. Ora è tutto pulito: i genitori non hanno da dargli uno o due shekel per le caramelle». La Cisgiordania che entra nel quinto mese di offensiva non ce la fa più. La spirale di violenza, chiusure, raid notturni dell’esercito, arresti di massa e perdita del lavoro ha raggiunto un picco esplosivo. Un misto di rassegnazione, scappatoie per sopravvivere e rabbia....

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