Cultura
La città al sapore di pistacchio
Intervista Suad Amiry presenta la sua «Damasco», nel romanzo edito da Feltrinelli. «Tramite i miei nonni disegno un mondo passato, aperto, dove mia nonna Teta poteva viaggiare dalla Palestina alla Giordania alla Siria senza confini né checkpoint
Un orientalista anonimo veneziano
Intervista Suad Amiry presenta la sua «Damasco», nel romanzo edito da Feltrinelli. «Tramite i miei nonni disegno un mondo passato, aperto, dove mia nonna Teta poteva viaggiare dalla Palestina alla Giordania alla Siria senza confini né checkpoint
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 8 settembre 2016
Città-oasi, città dell’arroganza, città dell’abbondanza. Città persa e perduta, simulacro della Grande Siria. Damasco era – è – gli odori piccanti delle spezie, Damasco era – è – il colore delle stoffe, le grida rassicuranti dei venditori nel suq, il gelato al pistacchio, la ridondanza dei palazzi, dei cortili, delle fontane. Oggi è la capitale di un paese in pezzi, come ieri era la capitale del mondo arabo. Più di Gerusalemme, annichilita e divisa, più di Istanbul che guarda all’Europa. Cosa resta dello splendore di Damasco? I racconti di chi l’ha vissuta e conosciuta, siriani, damasceni e viaggiatori narrano mille...