Italia

La Corte Ue: No alla persecuzione delle navi Ong

La Corte Ue: No alla persecuzione delle navi OngLa Sea-Watch 3 in navigazione – Max Brugger / Sea-Watch

Mediterraneo Controlli e fermi amministrativi legittimi solo in casi eccezionali. Smentita la tesi italiana sulle certificazioni Sar. Ora la palla passa al Tar siciliano. Nessun commento dalla guardia costiera. Sea-Watch: «La sentenza è una chiara vittoria per il soccorso in mare. Le nostre navi sono state bloccate in porto per decisioni arbitrarie e pretestuose»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 2 agosto 2022
Se fosse una partita di tennis la Corte di giustizia Ue avrebbe assegnato tre set a Sea-Watch, uno al ministero delle Infrastrutture, mentre su un altro sarebbe necessario lo spareggio. Le pronunce del tribunale europeo sui rinvii pregiudiziali, però, stabiliscono dei principi generali: il Tar siciliano, a cui l’Ong aveva presentato due ricorsi contro i fermi amministrativi delle sue navi, stabilirà chi ha ragione nei casi concreti. SARÀ COMUNQUE più difficile per la guardia costiera italiana trattenere in porto le navi umanitarie e impossibile continuare con la prassi adottata tra maggio 2020 e luglio 2021: effettuare le ispezioni denominate Port state...

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