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La creditocrazia non ferma la lotta di classe

La creditocrazia non ferma la lotta di classe

Il capitale finanziario Chi danneggia l’austerity, chi avvantaggia? Lo hanno confessato i creditori nel corso della trattativa. Chiedendo altri tagli alle pensioni, un’ulteriore riduzione dei salari, l’aumento dell’Iva, privatizzazioni più estese. Rifiutando però, e nettamente, aumenti dell’imposizione fiscale sui ceti più ricchi, e anche una tassa una tantum sugli utili di impresa superiori a 500.000 euro l’anno.

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 5 luglio 2015
È politico, tutto politico il conflitto tra la troika e il governo greco. Lo si combatte con un’arma impropria e terribile che ne è anche l’oggetto, l’euro, considerato, misurato e distinto come credito o come debito, credito o debito di stati. Il che si è soggettivamente tradotto nella separazione e opposizione tra stati creditori e stati debitori, i due termini di un rapporto di forza tra gli stati che è tutto a vantaggio di quelli creditori. Creditori che, per essere detentori della titolarità e dell’esercizio del potere di erogazione, acquisiscono anche quello di imporre le condizioni per ottenerne l’assegnazione ed...

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