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La crisi del sistema Erdogan
Turchia Oggi si vota, mezzo mondo con il fiato sospeso: dalla Nato all'Unione europea, da Mosca a Teheran. Sullo sfondo un'economia drogata che mostra ormai tutte le sue crepe
Un cittadino turco vota al referendum costituzionale dell'aprile 2017 – LaPresse
Turchia Oggi si vota, mezzo mondo con il fiato sospeso: dalla Nato all'Unione europea, da Mosca a Teheran. Sullo sfondo un'economia drogata che mostra ormai tutte le sue crepe
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 24 giugno 2018
Convocate in stato d’emergenza e di guerra aperta ai confini del paese, quelle in Turchia sono elezioni che tengono con il fiato sospeso. Non solo l’opposizione ed Erdogan ma anche la Nato, un’Alleanza che da tempo va stretta al Reìs, la stessa Unione europea che ne ha fatto il guardiano di tre milioni di profughi e lo ha dotato di una temibilissima arma di ricatto. Ma pure la Russia e l’Iran seguono con grande attenzione gli sviluppi: Mosca e Teheran contano sul patto con Ankara per stabilizzare la Siria, tenere sotto controllo i jihadisti, contenere la presenza americana e occidentale...