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La demonizzazione delle attività ludiche ma non del lavoro

La demonizzazione delle attività ludiche ma non del lavoroTrastevere a Roma, nella fase due – LaPresse

Guardie civiche Non siamo rientrati nella normalità, d'accordo. Ma è possibile evitare che questa «anormalità» vada assumendo tratti polizieschi?

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 26 maggio 2020
Non sarà la polizia islamica che veglia sulla morale e sui costumi, assicura il governo, non saranno ronde, né agenti ausiliari di polizia, ci mancherebbe altro. Ma nondimeno è difficile immaginare che i sessantamila volontari chiamati tramite un bando a controllare le «sbavature» della fase due rappresenteranno qualcosa di diverso da un apparato di sorveglianza e intimidazione. Nonché l’ennesimo ricorso al lavoro gratuito, mascherato come di consueto dalla «volontarietà» e dal «civismo», traslocato dai «grandi eventi» alle grandi emergenze. Non si tratterà insomma di cortesi informatori, di innocui contapersone, di boy scout al servizio del tradizionale anziano in procinto di...

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