Internazionale
La difficile scommessa del movimento per la pace
No war Creare un movimento solidale non è come votare un decreto del governo che scarica le coscienze e i magazzini (da riempire col 2% della nostra ricchezza): richiede tempo, impegno e discussioni perché il secondo passo superi il primo
No war Creare un movimento solidale non è come votare un decreto del governo che scarica le coscienze e i magazzini (da riempire col 2% della nostra ricchezza): richiede tempo, impegno e discussioni perché il secondo passo superi il primo
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 3 aprile 2022
Emanuele GiordanaLEOPOLI
Se venerdì è stato il giorno dell’entusiasmo, il sabato – a marcia finita – è forse il giorno delle riflessioni. Se questa eterogenea congerie di intelligenze e passioni che ha organizzato un piccolo tour de force per raggiungere Leopoli non si interrogasse, avrebbe ragione chi, dal salotto di casa, l’ha già pregiudicata d’imbecillità, idioti utili al meschino disegno d’invasione del nuovo Zar di Mosca. E dunque quel bicchiere coi colori della pace ha i suoi lati oscuri, le domande inevase e il rifiuto di risposte troppo semplici. Giudicata nell’ottica di un bicchiere mezzo vuoto, la marcia è stata utile soprattutto...