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La diplomazia dei dazi nella guerra dei numeri
Guerre commerciali Il precario equilibrio Usa-Cina giocato sul filo rischioso della guerra commerciale. E si muove anche sul fronte militare di fronte all’aumento di spese nel bilancio cinese
Xi Jinping durante una visita alla Lincoln High School in Tacoma, Usa, nel 2015 – Lapresse
Guerre commerciali Il precario equilibrio Usa-Cina giocato sul filo rischioso della guerra commerciale. E si muove anche sul fronte militare di fronte all’aumento di spese nel bilancio cinese
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 27 marzo 2018
Dopo il varo dei dazi Usa sui prodotti cinesi per un valore di 60 miliardi di dollari, arriva la risposta di Pechino: barriere all’ingresso per 128 prodotti americani. Divisi in due gruppi: dazi al 15% per frutta, vino, etanolo o ginseng; al 25%, carne suina e alluminio riciclato. Tre miliardi il valore complessivo, stando ai flussi monetari del 2017. Al momento, però, più che di contromisura, sarebbe più corretto parlare di avvertimento. Non solo perché c’è un’evidente sproporzione finanziaria tra le due manovre (tre miliardi contro sessanta), ma soprattutto perché nella lista non ci sono quei prodotti che potrebbero davvero...