Internazionale

La doppia faccia dell’economia nel Kurdistan dei rifugiati

La doppia faccia dell’economia nel Kurdistan dei rifugiatiIl campo profughi di Qushtapa – Chiara Cruciati

Iraq Partita ieri la controffensiva peshmerga per strappare Sinjar all'Isis. Si teme un nuovo flusso di profughi, la cui presenza crea tensioni con i locali. Ma se c'è crisi del lavoro, c'è anche chi fa profitti sui rifugiati

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 13 novembre 2015
È partita ieri la controffensiva kurda per liberare Sinjar dalla morsa dello Stato Islamico. Con il sostegno aereo della coalizione e i consiglieri militari Usa sul terreno, 7500 peshmerga kurdi (assistiti dagli yazidi residenti) hanno ripreso ieri la strada 47 che collega Mosul a Raqqa. Una conquista fondamentale: si taglia la via di collegamento e rifornimento dell’Isis, si taglia la continuità del sedicente califfato, aprendo a future offensive accanto a quella irachena per Ramadi, in stallo. In poche ore le forze kurde hanno ripreso tre villaggi, tre colline a nord ovest e un checkpoint, liberando dall’assedio l’80% di Sinjar. Nell’immediato...

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