Italia
La fiducia di Falcone
25 anni dall'attentato di Capaci Giovanni ha continuato fino all’ultimo a credere nelle istituzioni, anche di fronte alle sconfitte. Per questo non è stato capito. Ma ci ha lasciato un insegnamento di rigore e tecnica investigativa
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Caponnetto
25 anni dall'attentato di Capaci Giovanni ha continuato fino all’ultimo a credere nelle istituzioni, anche di fronte alle sconfitte. Per questo non è stato capito. Ma ci ha lasciato un insegnamento di rigore e tecnica investigativa
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 21 maggio 2017
A venticinque anni dalla strage di Capaci si commemora Giovanni Falcone, domani (finalmente) al Consiglio superiore della magistratura e martedì nell’aula bunker di Palermo, con la presenza, in entrambe le circostanze, del Capo dello stato: una staffetta simbolica tra il Csm, istituzione nella quale credeva molto, tanto da candidarsi per cercare di farne parte e anche da qui combattere la Mafia (bocciato non per l’intervento di «poteri forti» ma per mere beghe elettorali e correntizie) e l’aula del dibattimento del maxiprocesso dove, invece, aveva ottenuto il più grande successo giudiziario di tutti i tempi contro la Mafia. Questa specie di...