Visioni

«La figlia di Iorio»: destrutturando D’Annunzio

«La figlia di Iorio»: destrutturando D’AnnunzioUna scena da «La figlia di Iorio»

A teatro La messinscena curata per il Teatro di Buti da Dario Marconcini, rasenta la melodia, di una arcana ballata pastorale

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 23 dicembre 2023
Debitamente disossata, snellita nel testo e alleggerita nei tempi, ma non destrutturata (salva è la barbarica linfa che la pervade), la dannunziana Figlia di Iorio nella messinscena curata per il Teatro di Buti da Dario Marconcini, rasenta la melodia, densa e rarefatta insieme, di una arcana ballata pastorale. E allora, lì nell’aia, nella pubblica piazza o sul palcoscenico, tutto deve essere chiaro. Visibile e comprensibile senza inutili ghirigori e barocchismi da mattatori. Alla luce del sole o delle fiamme. Dario Marconcini da sempre lavora per sottrazione, che sia Shakespeare, che siano le cantate dei Maggi o le tragedie classiche, che...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi