Internazionale

La frode c’è ma è di Bolsonaro. «Crimine elettorale»

La frode c’è ma è di Bolsonaro. «Crimine elettorale»Corteo anti Bolsonaro del Psol – Afp

Brasile Voto falsato dalla campagna di fake news orchestrate contro il Pt e Lula, pioggia di ricorsi. 3,2 milioni di dollari investiti sui social dalle aziende vicine al candidato neofascista. Il Psol chiede di sospendere le funzionalità di WhatsApp fino al giorno del ballottaggio, il 28 ottobre

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 20 ottobre 2018
La frode c’è, ma non è quella fantomatica denunciata da Bolsonaro ai suoi danni dopo il primo turno delle presidenziali. La frode, come ha rivelato la Folha de São Paulo, è quella legata alla campagna – finanziata da imprese vicine al candidato neofascista – mirata alla diffusione su WhatsApp di fake news contro Haddad, Manuela D’Avila, Lula e il Pt. Una campagna che spiegherebbe l’inaspettato exploit dell’ex capitano e la repentina crescita dell’indice di disapprovazione nei confronti di Haddad nei giorni immediatamente precedenti al primo turno. AZIENDE COME HAVAN, Quickmobile, Yacows, Croc Services e SMS Market – il Pt parla...

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