Cultura
La guerra come portato del nuovo nazionalismo russo
Letture Un percorso tra una serie di testi apparsi in vista dell’anniversario del 24 febbraio. «Il serpente russo» di Massimo Spinelli (Antonio Mandese editore), «Il libro nero di Putin», a cura di Galia Ackerman e Stéphane Courtois (Mondadori), «Gli incredibili eventi della cella femminile n.3» di Kira Jarmiš (Mondadori), «Il fronte russo» di Luca Steinmann (Rizzoli)
Mosca, soldati della Guardia nazionale russa marciano sulla Piazza Rossa foto Ap – Foto Ap
Letture Un percorso tra una serie di testi apparsi in vista dell’anniversario del 24 febbraio. «Il serpente russo» di Massimo Spinelli (Antonio Mandese editore), «Il libro nero di Putin», a cura di Galia Ackerman e Stéphane Courtois (Mondadori), «Gli incredibili eventi della cella femminile n.3» di Kira Jarmiš (Mondadori), «Il fronte russo» di Luca Steinmann (Rizzoli)
Pubblicato più di un anno faEdizione del 24 febbraio 2023
La guerra scatenata da Putin con l’invasione dell’Ucraina può essere letta anche come l’estremo precipitare della deriva che ha caratterizzato la Russia nell’ultimo ventennio e che si è compiuta nel segno del nazionalismo, di un’accresciuta stretta sui diritti civili all’interno del Paese e di un atteggiamento aggressivo verso l’esterno. Questa l’analisi che lega tra loro una serie di testi apparsi in vista dell’anniversario del 24 febbraio. Ne Il serpente russo (Antonio Mandese editore, pp. 168, euro 20), Massimo Spinelli, che ha vissuto e lavorato a lungo a Mosca come in altre capitali dell’ex blocco sovietico, offre ad esempio una testimonianza...