Internazionale

La guerra dei quattro giorni

La guerra dei quattro giorniLa scuola di Talish colpita da razzi Grad – Simone Zoppellaro

Reportage Nel Nagorno-Karabakh si spara ancora in seguito all’escalation di aprile che ha riacceso il conflitto tra armeni e azeri come mai era avvenuto dal cessate il fuoco del 1994. Con centinaia di vittime militari e civili da entrambe le parti e combattimenti casa per casa come quelli che hanno reso il piccolo centro di Talish un villaggio fantasma dimenticato da Dio. Tra campi abbandonati, mine, cecchini, devastazioni, profughi. E bombe a grappolo israeliane inesplose

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 18 maggio 2016
Simone Zoppellaro STEPANAKERT (NAGORNO-KARABAKH)
«Stai lontano dalla finestra, lì ci sono i cecchini azeri». Il funzionario dei servizi segreti che mi accompagna mi indica la prima linea del conflitto, visibile ad occhio nudo dal vano. Tutt’intorno, libri e quaderni sparsi per terra fra i calcinacci e la polvere. Siamo in una scuola elementare colpita dai razzi Grad, nel villaggio di Talish, in Nagorno-Karabakh. Oggi una città fantasma dopo i combattimenti di inizio aprile, che hanno provocato in questo piccolo insediamento la morte di decine di soldati, ma anche di alcuni civili. Qui si è combattuto casa per casa, e i segni di proiettili e...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi