Commenti

La guerra delle parole, quella delle bombe

La guerra delle parole, quella delle bombeIl Consiglio di sicurezza dell’Onu – foto Ap

L'Onu senza tregua Ceasefire, cessate-il-fuoco era troppo: veto. Pause umanitaria sembrò funzionare: durò pochi giorni, poche ore al giorno. Quindi è stato proposto cessation delle ostilità: neanche a parlarne. Ora si tratta su […]

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 21 dicembre 2023
Ceasefire, cessate-il-fuoco era troppo: veto. Pause umanitaria sembrò funzionare: durò pochi giorni, poche ore al giorno. Quindi è stato proposto cessation delle ostilità: neanche a parlarne. Ora si tratta su suspension, naturalmente urgente, naturalmente non subito. La guerra delle parole nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sembra senz’altro meglio della guerra delle bombe su Gaza, ma ne è la continuazione con altri mezzi e prima o poi finiremo a farci promettere una transition away anche dai bombardamenti, come già dai combustibili fossili in un’altra recentissima assise Onu. E come alla Cop28 transiremo con comodo, entro il 2050 e triplicando...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi