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La guerra e il sistema di voto, gli ostacoli sulla strada di Kamala Harris
Elettorale americana La candidata dem ha disperatamente bisogno di una tregua in Medio Oriente per evitare l’emorragia di voti tra i giovani. Netanyhau ha un programma opposto
Proteste pro Palestina durante la convention democratica a Chicago foto Will Oliver/Ansa
Elettorale americana La candidata dem ha disperatamente bisogno di una tregua in Medio Oriente per evitare l’emorragia di voti tra i giovani. Netanyhau ha un programma opposto
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 22 agosto 2024
Kamala Harris suscita, a ragione, l’entusiasmo dei democratici ma da oggi al 5 novembre l’attende un percorso di guerra irto di mine, fili spinati e trappole. Mine che potrebbero esplodere in ogni momento e rovesciare una situazione che sembra oggi positiva per lei e Walz. La prima trappola, e di gran lunga più pericolosa, si chiama Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano non fa mistero di suoi obiettivi: mantenere il suo Paese in stato di guerra non solo contro i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania ma anche con Hezbollah in Libano e, se si presenterà l’occasione, con l’Iran, dopo...