Cultura
La leggenda nera del Sessantotto
Ricorrenze Una riflessione sull'avversione che investe gli anni della contestazione. È questa che va presa oggi in esame, soprattutto alla luce del discorso pubblico dominante e delle riforme che hanno reso misere scuola e università: non si spiegano se non con la volontà di cancellare quello spettro
Paolo Baratella, «A Marat», 1968
Ricorrenze Una riflessione sull'avversione che investe gli anni della contestazione. È questa che va presa oggi in esame, soprattutto alla luce del discorso pubblico dominante e delle riforme che hanno reso misere scuola e università: non si spiegano se non con la volontà di cancellare quello spettro
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 28 gennaio 2018
Cinquanta anni ci separano dal 1968, tanti quanti separano quell’anno dalla prima guerra mondiale e dalla rivoluzione di ottobre. Un abisso storico. Sufficiente a decretare la piena inattualità di quella stagione. Anche se, come i movimenti degli anni ’60 e ’70 non mancarono di fare, dal passato, anche il più inattuale, è pur sempre possibile trarre ispirazione. Dalla comune di Parigi e perfino dalla ribellione spartachista. Gli anni della contestazione sono diventati insomma, di decennale in decennale, un periodo storico indagato, ricostruito, interpretato a più riprese e da diversi punti di vista. Oppure l’oggetto di nostalgie talora compiaciute, talaltra risentite....