Europa
La lezione di Willy Brandt
Ostpolitik La politica verso l’Est dello storico leader Spd mostra la strada anche all’Europa di oggi: pace, distensione, accettazione delle diversità. Pensò che il muro di Berlino andava superato innanzitutto con rapporti culturali, economici e umani tra le due parti della Germania (e tra le due potenze). Un convegno a Udine fa il punto su questa figura della sinistra
Willy Brandt, quando era borgomastro di Berlino Ovest, durante una manifestazione il 1 maggio 1960 – Keystone/Hulton Archive/Getty Images
Ostpolitik La politica verso l’Est dello storico leader Spd mostra la strada anche all’Europa di oggi: pace, distensione, accettazione delle diversità. Pensò che il muro di Berlino andava superato innanzitutto con rapporti culturali, economici e umani tra le due parti della Germania (e tra le due potenze). Un convegno a Udine fa il punto su questa figura della sinistra
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 30 marzo 2022
In queste settimane di invasione dell’Ucraina da parte della Russia la memoria va ad altri periodi della storia europea. Per esempio a Willy Brandt (all’anagrafe Herbert Ernst Karl Frahm), nome di battaglia assunto nell’esilio in Norvegia a iniziare dal 1932, nato a Lubecca nel 1913, morto a Unkel sul Reno nel 1992, personaggio mitico della storia del movimento operaio della Germania prima federale e poi unificata (fece in tempo a vedere la caduta del Muro di Berlino nel novembre 1989). I riflettori si sono riaccesi di recente su questo protagonista del Novecento grazie all’Università di Udine, Dipartimento di lingue e...