Visioni

«La lunga corsa», postmoderna favola carceraria

«La lunga corsa», postmoderna favola carcerariaUna scena da «La lunga corsa» di Andrea Magnani

Cinema In concorso al Torino Film Festival l'ultimo lavoro di Andrea Magnani

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 30 novembre 2022
Capita spesso che un film, a dispetto della propria natura visuale, si regga tutto su forze invisibili, latenti, su correnti d’aria che percorrono in lungo e in largo gli interstizi tra una scena e l’altra, tra un luogo e l’altro, predisponendo l’incarnazione e la fuga delle immagini – una libertà del segno cinematografico che si definisce al di là del disegno, al di là della sceneggiatura –, la fuga dalle immagini, per divenire altro, come si dice, un epifenomeno, magari un epifonema, un suono inconsulto: un film che è divenuto altro da sé, altro da quello che sarebbe dovuto essere....

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