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La lunga marcia liberal-democratica della meritocrazia

La lunga marcia liberal-democratica della meritocrazia

Commenti Dietro lo sbandierato ritorno alla qualità si staglierà il noto profilo degli interessi privatistici, interessati ad un welfare leggero e a una separazione fra formazione superiore e professionale

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 15 novembre 2022
Per capire bene da dove venga l’istituzione del ministero dell’”Istruzione e del merito” non bisogna pensare solo ai meritocratici aziendalisti (alla Abravanel) ma anche ad un diverso tipo di fautori della selezione, che non fanno capo alla cultura di destra. Ma ad una filiera liberal-democratica ben rappresentata nei media mainstream, convinta che la critica al classismo e all’elitarismo portata avanti nel ’68 e la sua eredità siano responsabili proprio della deriva aziendalistica a partire dagli anni Novanta. Perché avrebbero incoraggiato la valorizzazione degli interessi economici rispetto alla cultura alta (Di Luzio, Della Loggia, Ricolfi, Mastrocola). La sinistra e la tecnocrazia...

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