Internazionale
La marcia si è eclissata, ora tra Putin e Prigozhin è guerra di propaganda
Dietro fronte Il capo della Wagner, nascosto chissà dove, all’attacco dei vertici militari russi. Il presidente risponde, fiacco, in serata: «Il leader sono io». Il ministro Shoigu riappare al fronte. Poco chiaro il destino degli ammutinati: nell’esercito o a Minsk
Miliziani della Wagner a Rostov prima del ritiro – Ap
Dietro fronte Il capo della Wagner, nascosto chissà dove, all’attacco dei vertici militari russi. Il presidente risponde, fiacco, in serata: «Il leader sono io». Il ministro Shoigu riappare al fronte. Poco chiaro il destino degli ammutinati: nell’esercito o a Minsk
Pubblicato più di un anno faEdizione del 27 giugno 2023
Dopo l’eclissi della «marcia della giustizia» di Evgenij Prigozhin, le autorità russe cercano di riportare il paese alla normalità. Il compito più difficile per il Cremlino è spiegare alla popolazione il senso di quanto avvenuto nel fine settimana: implicherebbe mettere mano a numerose questioni sollevate dal clamoroso ammutinamento, che per ora si vogliono evitare. Così, dopo il breve appello di sabato alla nazione, Putin ha taciuto fino a lunedì sera quando ha rivolto un altro laconico messaggio. Contrariamente a quanto annunciato dal portavoce Peskov («Determinerà i destini della Russia»), il discorso è stato alquanto generico: il presidente ha ringraziato i...