La «normalità» delle bombe a Lyshichansk, città zombie
Internazionale

La «normalità» delle bombe a Lyshichansk, città zombie

Una fabbrica distrutta dai missili russi a Bakhmut – Ap/Francisco Seco

Reportage Non ci sono più gas, energia, acqua corrente: la gente ha smesso di lavarsi e cucina all’aperto, sopra i falò. Cammina per strada, quasi incurante dei raid aerei. Dalle colline si vedono le nuvole di fumo sulle case di Severodonetsk, prossima alla resa 

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 29 maggio 2022
Andrea SceresiniLYSHICHANSK
I soldati si sono messi al riparo sotto un albero. Hanno gli occhi stanchi e le mani sporche di polvere. Sono seduti a terra, in mezzo all’erba verdissima e scompigliata dal vento. Sembrano esausti, e certamente lo sono. Un paio si sono persino messi a dormire. Gli chiedi: «Odkuda vy? Da dove venite?». QUELLI INDICANO un punto indefinito, oltre il curvone in fondo alla strada: «Severodonetsk», dicono. Poi tornano ad abbassare la testa. Abbiamo trascorso una mattinata per le strade di Lyshichansk, l’ultima città sotto controllo ucraino a ovest del Severskij Donec. Severodonetsk – «la nuova Mariupol», come l’hanno ribattezzata...

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